QUINTA DOMENICA DI AVVENTO – Il Precursore

G. Nel nome del Padre…
T. Amen.
G. Signore Gesù, oggi i nostri occhi vogliono raggiungere la comunità. Vorremmo chiederti di benedire tutte le persone che ne fanno parte: tutti i ragazzi e le loro famiglie; le catechiste e gli educatori; gli animatori e i ragazzi più grandi, ma anche le persone più anziane e quelli che si danno da fare per il bene degli altri. Benedici la nostra comunità, perché diventiamo tutti, sempre di più, tuoi testimoni. Amen.

L. Ascoltiamo la Paola di Dio

T. Parla, Signore, ti ascoltiamo!

L. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Parola del Signore

G. Una delle caratteristiche della fede cristiana è che non nasce da sola: pur essendo del tutto personale, si riceve sempre perché qualcuno ce la trasmette e ci fa vedere la sua verità e bellezza. Giovanni Battista è il prototipo di tutti i “testimoni”, che conducono altri ad incontrare Gesù mostrando la propria identità di credenti in modo originale e personale, perché introdotti all’incontro con il Signore a loro volta. Ci vogliono OCCHI APERTI per saper individuare queste persone, che si trovano nelle nostre comunità e vivono la loro fede suscitando interrogativi e domande e indicando Gesù come “la” risposta.

Gesto: dire “grazie” a chi è per noi di esempio.
In un momento di silenzio, ciascuno pensa a un testimone, qualcuno cioè che vive fino in fondo il Vangelo di Gesù e che ci aiuta, con l’esempio, a diventare suoi discepoli. Possono essere santi e beati oppure testimoni del nostro tempo, ma anche persone che ci guidano e ci aiutano nel cammino della fede (catechisti, sacerdoti, religiose, amici di famiglia…). Terminata la preghiera si può mandare loro un messaggio per dirgli grazie di essere, per noi, un esempio.

Preghiera dell’Avvento  

T. A OCCHI APERTI ti aspetto, Signore Gesù.
E intanto, ogni giorno, ti cerco nel volto di chi mi vuol bene.
Ti incontro, sapendo che resterai con me per sempre.
Mi offro come tuo testimone, insieme a tutti gli altri che credono in te.
Preparerò la via al tuo passaggio,
lo farò dicendo la verità e amando i fratelli.
A tutti quelli che ti attendono, in questo tempo di pandemia,
vieni a portare la tua pace.
E quell’abbraccio che non ci possiamo dare donacelo tu,
facendoci ardere il cuore. Amen.

Padre nostro…

+Segno di croce.

* contenuti tratti dal sussidio della Diocesi di Milano

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