Chiameremo ancora una volta i ragazzi a fare dell’oratorio la loro “seconda casa”. Ci saranno delle regole da rispettare e queste indicazioni ci chiederanno di impostare le nostre attività ancora una volta in modo “inedito”, ma non smetteremo di proporre percorsi in cui i più giovani possano incontrare il Risorto, frequentare la sua Parola e soprattutto la vita sacramentale, quella che ci “apre gli occhi” e ci permette di dare un senso e una prospettiva al nostro camminare. A OCCHI APERTI i ragazzi potranno chiedere il dono della sapienza per affrontare i loro giorni con uno spirito nuovo, sapendo di far parte e di essere accompagnati, ascoltati, sostenuti dalla comunità dei discepoli del Signore.

«Cristo vive… Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai. Per quanto tu ti possa allontanare, accanto a te c’è il Risorto, che ti chiama e ti aspetta per ricominciare… Lui sarà lì per ridarti la forza e la speranza» (Christus vivit 1,2).

Ci affianchiamo ancora una volta ai ragazzi. Alcuni di loro li abbiamo incontrati questa estate, in un’esperienza di riappropriazione di spazi e di relazioni; con la maggior parte di essi dobbiamo ristabilire ancora un contatto e mantenerlo vivo e costante nel tempo.

Lavoriamo per iniziare insieme l’anno oratoriano 2020-2021 che ci auguriamo di vivere il più possibile “in presenza”, nel rapporto reciproco fra comunità educante e ragazzi, nell’amicizia e nel gioco, nel ritrovarci insieme con i più giovani per pregare e camminare, per crescere e guardare al futuro con speranza.

Vivremo l’oratorio rispettando protocolli e ordinanze ma non smettendo di trovare con creatività il modo per annunciare il Vangelo.

 

Papa Francesco ci ha chiesto di vivere il tempo della pandemia, in tutte le sue fasi, con la creatività dell’amore: «…il pensiero e lo spirito possono andare lontano con la creatività dell’amore. Questo ci vuole oggi: la creatività dell’amore.» (Papa Francesco, 3 aprile 2020).

L’Arcivescovo Mario Delpini nella sua proposta pastorale per l’anno 2020-2021 l’ha chiamata anche “sapienza pratica”: «Abbiamo bisogno di sapienza, di quella “sapienza pratica” che orienta l’arte di vivere, di stare nel mondo, di stare insieme, di interpretare il nostro tempo e di compiere scelte sagge e promettenti» (Infonda Dio sapienza nel cuore p. 13).

Per questo motivo, per l’anno oratoriano 2020-2021, abbiamo scelto – in sintonia con il percorso giovani «senza indugio» – l’Icona dei discepoli di Emmaus di Luca 24, 13-35.

I due discepoli in viaggio verso Emmaus vengono accompagnati dal Signore Gesù in un percorso “sapienziale” alla scoperta del significato di tutto «ciò che si riferiva a Lui» (cfr. Lc 24, 25-27).

Ciò che si compie in Gesù illumina il cammino della nostra vita. La vita, la passione, la morte e la risurrezione del Signore danno il senso a tutto quello che viviamo, ci aiutano a rileggere il passato, a interpretare la Parola di Dio che ascoltiamo, a vivere le nostre amicizie e le nostre relazioni, danno una prospettiva e una direzione al «cammino che ci aspetta» (cfr. p. 26-27).

A occhi aperti è lo slogan dell’anno oratoriano 2020-2021.

Il momento dello «spezzare il pane» è l’attimo in cui «si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero».
A OCCHI APERTI i discepoli riescono a leggersi dentro e a riconoscere che, nel camminare con Gesù e nell’ascoltarlo, il loro cuore arde nel petto.
Si sono scoperti accesi dall’amore di chi ha saputo farsi accanto.

L’esperienza che vorremmo riproporre ai ragazzi è quella dell’incontro, nella comunità e in oratorio, in tutti i modi in cui sarà possibile, con gli amici di “cammino”, soprattutto nella vita sacramentale con il Signore, nella messa domenicale, nella confessione, nei percorsi di gruppo e nell’accompagnamento di una comunità educante che si fa accanto e si prende cura.